Energia nucleare? ... Sì, grazie

Nel quadro delle sue attività culturali e in ragione della valorizzazione delle peculiarità del territorio pavese, Venerdì 30 settembre il Circolo ha organizzato, in collaborazione col Dipartimento di Fisica dell'Università di Pavia, una visita guidata al Laboratorio di Energia Nucleare Applicata (LENA).

L'ing. Borio di Tigliole con Gigi Rognoni all'ingresso del LENA

Il Direttore del LENA, Andrea Borio di Tigliole, e Fabrizio Lana, tecnico operativo, hanno gentilmente accompagnato i numerosi partecipanti nella sala del reattore nucleare illustrandone le caratteristiche di reattore di ricerca e i principi di funzionamento.

Il reattore nucleare

Il reattore ha una potenza di 250KW ed è uno dei pochissimi (due in tutto) attualmente operanti in Italia dopo che, a seguito dei noti fatti di Chernobyl e del referendum che ne seguì sull'onda emotiva, il governo italiano decise di sospendere il programma di sviluppo dell'energia nucleare in Italia.

Il nocciolo del reattore: combustibile e barre di controllo viste dall'alto mostrano la tipica luminescenza dell'effetto Chernikov

In esercizio dal 1966, il reattore del LENA ha consentito l'effettuazione di importanti ricerche ed esperimenti di fisica fondamentale. Dal 1995 ha assunto l'assetto di Centro Servizi Interdipartimentale e offre un'ampia gamma di servizi ad alta tecnologia al mondo della ricerca e industriale.

Fabrizio Lana

Numerose le applicazioni in campo sanitario (produzione di radioisotopi, analisi di materiale biologico, sperimentazione di innovativi protocolli di cura dei tumori...), industriale (analisi degli acciai), ed in campo agro-alimentare (analisi di campioni di prodotti per la identificazione dei componenti chimici caratteristici della regione di provenienza).

Le tecniche di analisi dei campioni irraggiati si basano sullo studio dei diversi tempi di decadimento radioattivo delle sostanze presenti nel campione, consentendone una precisa identificazione. Pertanto queste tecniche non sostituiscono, ma affiancano le tradizionale analisi chimiche potenziando in modo significativo i protocolli di indagine.
Proprio per gli importanti e originali risultati raggiunti nel settore delle analisi agroalimentari il LENA ha ricevuto nel 2005 il Premio Agrumello. Premio Agrumello 2005

Successivamente, il gruppo della Barcéla si è trasferito presso la Sede del Circolo, dove si è svolta la cena, secondo il seguente originale

“Menù nucleare

antipasti con salame a base di adroni

risotto con melange di leptoni e mantecato ai gluoni
carne con elettroni termicamente alterati
frutta a conservazione neutronica
Bevande:
acqua a concentrazione 10 -4 di idrogeno pesante
vino certificato al deuterio

Nel corso del convivio il Presidente del LENA, prof. Adalberto Piazzoli, ha introdotto i presenti ai temi dell'energia, dandone precisa definizione. Quindi, il Direttore del LENA ha presentato una interessante relazione tecnico-scientifica sul tema Presente e futuro dell’energia nucleare, affrontando i seguenti argomenti: come avviene la produzione di energia da fonte nucleare, l'energia nucleare in Italia e nel mondo, produzione e gestione delle scorie.

L'Ing. Borio di Tigliole

Il Prof. A.Piazzoli

Nel corso della sua relazione, l'Ing. Borio ha ripetutamente sottolineato come a causa della sospensione degli investimenti nel settore dell'energia nucleare l'Italia abbia perso un primato di conoscenza metodologica e tecnologica che deteneva (i primi esperimenti di produzione di energia nucleare da fissione furono condotti in Italia da Enrico Fermi). Riprendere il programma nucleare costerà all'Italia più che ad altri Paesi, dovendosi comprare di fatto all'estero la tecnologia e le competenze che si è rinunciato ad avere.

D'altra parte, il ritorno al nucleare, almeno per la produzione di una parte dell'energia di cui abbiamo bisogno, è sempre più probabile e vicino a causa dei limiti enormi dei combustibili fossili (inquinamento, piogge acide, riscaldamento globale, limitatezza delle riserve di petrolio, tensioni economiche e sociali dovute ai prezzi sempre più alti...).

Infatti, l'energia nucleare è in sè "pulita" e l'uranio è presente in abbondanza in natura. Dato l'alto rendimento del combustibile nucleare (1kg di uranio produce circa 10000 volte l'energia prodotta da 1kg di olio compustibile) una centrale nucleare non necessita di grandi quantità di combustibile e produce quantità piccole di scorie radioattive. Queste vengono imprigionate in cemento o vetrificate, e stoccate in siti geologicamente stabili. Così trattate le scorie radioattive non sono più pericolose per l'ambiente, mentre molte scorie chimiche sono stabili e fortemente inquinanti.

A conclusione della serata l'intervento del prof. Sergio Ratti, ordinario di Fisica sperimentale dell’Università di Pavia.